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Si definisce chilotorace la presenza di linfa nel cavo pleurico, causata da una lesione interessante il dotto toracico o uno dei suoi maggiori tributari [].

La simpaticectomia toracica è l’intervento di ablazione dei gangli e delle fibre della porzione toracica craniale della catena laterovertebrale del sistema nervoso ortosimpatico.

La risoluzione del dolore intrattabile in pazienti con pancreatite cronica o carcinoma pancreatico rappresenta una delle situazioni maggiormente problematiche per il chirurgo.

Nel trattamento chirurgico dell’ulcera peptica la vagotomia tronculare bilaterale, per via toracoscopica o laparoscopica, rappresenta un intervento di semplice esecuzione e di sicura efficacia, purchè sia associato a gastroenteroanastomosi, piloroplastica o dilatazione pneumatica del piloro [].

La chirurgia videoassistita del diaframma rappresenta una naturale evoluzione della videotoracoscopia, volta a superare le difficoltà tecniche di quest’ultima; questa metodica si pone come compromesso tra la videotoracoscopia e la toracotomia tradizionale: in questo modo il chirurgo ha la possibilità di compiere manovre chirurgiche altrimenti di difficile esecuzione col solo accesso toracoscopico, godendo di un’ottima visione del campo operatorio e dei recessi diaframmatici (visione diretta tramite la minitoracotomia, indiretta tramite il toracoscopio) e, allo stesso tempo sfugge agli inconvenienti derivanti da un’incisione toracotomica standard. L’applicazione della tecnica videoassistita per il trattamento delle patologie chirurgiche del diaframma è del tutto recente: solo nell’ultimo decennio, questa metodica ha trovato indicazione soprattutto in campo pediatrico e traumatologico, essendo divenuta un’eccellente metodica per il trattamento chirurgico della relaxatio ed eventratio diaframmatica e delle ernie post traumatiche, con lacerazione del muscolo.

La patologia del pericardio è rappresentata essenzialmente dai versamenti acuti e cronici e dalla pericardite costrittiva. Mentre quest’ultima nella sua fase conclamata risulta riservata alla chirurgia convenzionale, i versamenti pericardici possono rendere ragione di un approccio mininvasivo videoassistito.

Ippocrate per primo descrisse il pericardio umano nel 460 A.C. Le modificazioni infiammatorie del pericardio vennero riportate 300 anni dopo da Galeno, che per primo segnalò anche un caso di versamento pericardico. Contributi significativi furono in seguito forniti solo nel 17° secolo da parte di Lower che descrisse un caso di tamponamento cardiaco da versamento pericardico [].

I traumi del torace chiusi e penetranti si collocano al terzo posto come frequenza, dopo i traumi degli arti e della testa-collo, in tutte le maggiori casistiche mondiali. Hanno ancora oggi un’alta mortalità (20%) specie quando associati a lesioni in altri distretti [, ]. La morbilità correlata è elevata in quanto i pazienti con traumi toracici hanno di solito un lungo periodo di ospedalizzazione e di convalescenza prima di ritornare alla loro normale attività: un’alta percentuale di questo gruppo ha postumi invalidanti più o meno importanti che ne limitano l’attività lavorativa e sociale.

Le indicazioni elettive alla videotoracoscopia, dopo anni di revisioni e ripensamenti critici, sono ben standardizzate e sostenute da largo consenso. Negli ultimi anni, con l’evolversi della tecnologia e della pratica, sono comparse in letteratura, con frequenza sempre maggiore, indicazioni insolite o rare [,].

La videotoracoscopia è nata all’inizio degli anni 90 del secolo scorso quando, sull’onda del successo della videolaparoscopia, si è iniziato ad eseguire interventi videoassistiti anche in chirurgia toracica. I vantaggi di questa metodica sono subito apparsi evidenti grazie alla visione intraoperatoria magnificata, alla mininvasività, all’ottima tolleranza, al pregevole risultato estetico.