Catálogo de publicaciones - libros

Compartir en
redes sociales


La Respirazione artificial: Basi e pratica

Reinhard Larsen Thomas Ziegenfuß

Resumen/Descripción – provisto por la editorial

No disponible.

Palabras clave – provistas por la editorial

Intensive / Critical Care Medicine; Anesthesiology; Internal Medicine; Nursing

Disponibilidad
Institución detectada Año de publicación Navegá Descargá Solicitá
No detectada 2007 SpringerLink

Información

Tipo de recurso:

libros

ISBN impreso

978-88-470-0589-1

ISBN electrónico

978-88-470-0590-7

Editor responsable

Springer Nature

País de edición

Reino Unido

Fecha de publicación

Información sobre derechos de publicación

© Springer-Verlag Italia 2007

Tabla de contenidos

Forme standard della ventilazione meccanica

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

Nella ventilazione meccanica controllata, il respiratore sostituisce la completa attività respiratoria del paziente.

Pp. 207-226

Forme di ventilazione alternative

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

Le forme di ventilazione alternative sono impiegate quando, con quelle convenzionali o “standard”, lo scopo della terapia respiratoria artificiale non viene raggiunto. I confini tra le metodiche convenzionali ed alternative sono comunque non ben definibili.

Pp. 227-266

Forme non convenzionali di sostegno respiratorio

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

Le forme di ventilazione non convenzionale di sostegno respiratorio vengono impiegate nei casi in cui si assiste ad un’importante riduzione della frequenza o del volume respiratori oppure in associazione alla ventilazione convenzionale, quando si renda necessario un organo artificiale per lo scambio gassoso, che può collocarsi all’interno od all’esterno dell’organismo.

Pp. 267-277

Pratica della ventilazione

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

Scopo fondamentale di ogni terapia di respirazione artificiale è il mantenimento di un sufficiente scambio gassoso polmonare, cioè, di un adeguato livello di ossigenazione e ventilazione alveolare. La ventilazione viene anche impiegata a fini speciali, senza cioè preesistenti alterazioni della funzione polmonare, come nell’iperventilazione controllata per la riduzione della pressione intracerebrale.

Pp. 279-296

Effetti e complicazioni della ventilazione

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

La ventilazione meccanica influenza non solo la funzione degli organi, ma determina a volte, complicazioni anche letali, che interessano l’organo primariamente coinvolto nella terapia respiratoria, cioè il polmone. Gli effetti della terapia respiratoria artificiale sulla funzione dei diversi organi, come il sistema cardiovascolare, si determinano per lo sviluppo di abbassamenti non fisiologici della pressione intratoracica e per le lesioni polmonari da pressione o da volume. Inoltre, l’impiego di vie respiratorie artificiali, tubo e cannula tracheale, inducono specifiche complicazioni, esposte nei relativi capitoli.

Pp. 297-319

Controllo della ventilazione

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

I fini più importanti della sorveglianza della ventilazione sono l’ottimizzazione della terapia respiratoria, la prevenzione ed il riconoscimento precoce delle complicazioni associate o dovute alla respirazione artificiale. La sorveglianza della ventilazione avviene grazie a strumenti ed analisi di laboratorio. I cardini del controllo sono rappresentati da:

Pp. 321-344

Analgesia, sedazione e rilassamento muscolare

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

Nei pazienti ventilati è necessario, quantomeno nella fase iniziale, l’impiego di analgesici e sedativi. Il miorilassamento è raramente necessario.

Pp. 345-357

Assistenza polmonare

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

L’assistenza polmonare appartiene ai più importanti provvedimenti di tutela dei pazienti in terapia intensiva, soprattutto durante il sostegno meccanico della respirazione. Nessun’altra assistenza è cosÌ importante ed influente sulla funzionalità degli organi vitali, come quella del distretto polmonare. La necessità di una tutela polmonare intensiva deriva dalle particolarità dell’intubazione endotracheale e della ventilazione meccanica. Il tubo sospende le funzioni del tratto respiratorio superiore, motivo per cui i gas respiratori non vengono più sufficientemente riscaldati, umidificati e filtrati. Il riflesso della tosse viene compromesso, per la presenza del tubo o per la somministrazione di analgesici e sedativi o completamente annullato, per impiego di miorilassanti. La produzione di secreti aumenta, a causa della ventilazione meccanica e per lo stimolo determinato dal tubo. La “clearance” mucociliare è ridotta.

Pp. 359-373

Broncoscopia con fibre ottiche

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

La broncoscopia con fibre ottiche appartiene ai procedimenti standard della medicina intensiva. Le finalità non sono solo diagnostiche, ma anche terapeutiche (lavaggio bronchiale). A differenza della broncoscopia con strumento rigido, l’impiego di fibre flessibili e sottili permette di valutare lo stato sei bronchi segmentali di 4°–5° ordine (Fig. 19.1). La tecnica è semplice, le complicazioni e lo stress per il paziente sono in genere minimi e, quindi, è possibile eseguirla anche in condizioni patologiche critiche, soprattutto perché non è necessario interrompere la ventilazione. Nei pazienti non intubati, lo strumento flessibile viene introdotto, dopo anestesia locale, attraverso il nasofaringe, nel sistema bronchiale; nei pazienti intubati, invece, direttamente attraverso il tubo endotracheale.

Pp. 375-381

Drenaggio toracico

Reinhard Larsen; Thomas Ziegenfuß

Il drenaggio toracico viene inserito nella cavità pleurica, per favorire la fuoriuscita di aria o liquidi e permettere ai polmoni di distendersi completamente. Dopo il posizionamento nello spazio pleurico, il catetere viene collegato ad un sistema di drenaggio, che consente l’eliminazione dei liquidi raccolti o dell’aria accumulata. Si distinguono drenaggio anteriore e laterale. Per convogliare aria, viene posizionato un drenaggio anteriore, per liquidi o sangue uno laterale, così come per le raccolte miste di aria e liquidi. Questo perché un drenaggio anteriore non riesce o comunque non in maniera completa, a favorire l’eliminazione di liquidi.

Pp. 383-392