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Ecografia dell'apparato osteoarticolare: Anatomia, semeiotica e quadri patologici
Fabio Martino Enzo Silvestri Walter Grassi Giacomo Garlaschi
Resumen/Descripción – provisto por la editorial
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Palabras clave – provistas por la editorial
Imaging / Radiology; Ultrasound; Rheumatology; Orthopedics; Sports Medicine
Disponibilidad
Institución detectada | Año de publicación | Navegá | Descargá | Solicitá |
---|---|---|---|---|
No detectada | 2006 | SpringerLink |
Información
Tipo de recurso:
libros
ISBN impreso
978-88-470-0518-1
ISBN electrónico
978-88-470-0519-8
Editor responsable
Springer Nature
País de edición
Reino Unido
Fecha de publicación
2006
Información sobre derechos de publicación
© Springer-Verlag Italia 2006
Cobertura temática
Tabla de contenidos
Generalità sulle apparecchiature e sulle procedure di esame
F. Martino; E. Silvestri; W. Grassi; G. Garlaschi; M. Falchi; A. Muda
L’ecografia si pone fra le indagini di primo approccio alle malattie dell’apparato locomotore per i costi contenuti, per l’elevata risoluzione spaziale, per l’ampia diffusione sul territorio, per l’ottima accettabilità da parte del paziente e per l’assenza di invasività biologica grazie all’utilizzo di onde ultrasonore e non di radiazioni ionizzanti, come avviene per la radiologia tradizionale e per la TC. Tali caratteristiche ne fanno la metodica ideale nella diagnosi e nel monitoraggio dell’evolutività di un’ampia gamma di malattie e sindromi di interesse reumatologico e nella valutazione degli effetti dei successivi trattamenti.
Pp. 1-11
Procedura tecnica di esame
F. Martino; E. Silvestri; W. Grassi; G. Garlaschi; M. Falchi; A. Muda
In this paper, we propose a new method for estimating jointly light sources and reflectance properties of an object seen through images. A classification process firstly identifies regions of the object having the same appearance. An identification method is then applied for jointly (i) deciding what light sources are actually significant and (ii) estimating diffuse and specular coeffcients for the surface.
Pp. 13-91
Anatomia normale ecografica e power Doppler
F. Martino; E. Silvestri; W. Grassi; G. Garlaschi; M. Falchi; E. Filippucci; C. Martinoli; G. Meenagh; A. Muda
La cartilagine è una forma differenziata di tessuto connettivo costituito da una componente cellulare (condrociti) e da fibre connettivali immerse in una matrice amorfa extracellulare (matrice cartilaginea) costituita per il 70–80% da acqua. A livello dell’apparato locomotore sono presenti due tipi di cartilagine: cartilagine jalina e cartilagine fibrosa (o fibro-cartilagine). I due tipi di cartilagine differiscono tra loro prevalentemente per la quantità di matrice, notevolmente superiore nella cartilagine jalina rispetto a quella fibrosa. Tranne che nelle articolazioni, dove è esposta al liquido sinoviale, la cartilagine è sempre rivestita da un involucro di tessuto fibroso compatto, denominato pericondrio. Nell’apparato muscolo-scheletrico la cartilagine jalina costituisce la cartilagine di accrescimento, le cartilagini costali e la cartilagine articolare, mentre la fibro-cartilagine è presente nei dischi intervertebrali, nelle sincondrosi, nei labbri glenoidei, nei menischi, nel legamento rotondo del femore e nella zona di giunzione osteo-tendinea.
Pp. 93-113
Semeiotica ecografica delle malattie dell’apparato locomotore
F. Martino; E. Silvestri; W. Grassi; G. Garlaschi; E. Filippucci; C. Martinoli; G. Meenagh
Le potenzialità dell’ecografia nello studio non invasivo della cartilagine jalina sono di grande rilevanza sul piano clinico [], in quanto consentono di dimostrare, con elevata risoluzione spaziale, la presenza di lesioni submillimetriche. Il principale limite nello studio ecografico della cartilagine articolare è rappresentato dalle dimensioni delle finestre acustiche, che talora non consentono una visualizzazione panoramica e completa delle superfici cartilaginee.
Pp. 115-160
Quadri patologici nelle malattie reumatiche articolari
F. Martino; E. Silvestri; W. Grassi; G. Garlaschi; E. Filippucci; C. Martinoli; G. Meenagh
L’ecografia va riscuotendo crescenti consensi in ambito reumatologico per la dimostrata capacità di consentire una accurata valutazione dell’impegno dei tessuti molli in un’ampia gamma di malattie dell’apparato locomotore [–]. I progressi tecnologici che si sono registrati nel corso degli ultimi anni hanno portato alla disponibilità di ecografi con un sempre più elevato potere di risoluzione, tanto da consentire l’analisi di dettagli non valutabili con altre metodiche di . Se alle notevoli potenzialità dell’ecografia non corrisponde una larga diffusione della stessa tra i reumatologi, ciò si deve soprattutto al lungo necessario per acquisire una piena autonomia operativa. L’impiego dell’ecografia in campo reumatologico è stato inizialmente confinato all’individuazione di ampie raccolte di liquido sinoviale (cisti poplitee, borsiti) [].
Pp. 161-205
Ecografia e monitoraggio della terapia
F. Martino; E. Silvestri; W. Grassi; G. Garlaschi; E. Filippucci; G. Meenagh
L’ecografia consente una valutazione rapida ed accurata dell’impegno dei tessuti molli nelle malattie reumatiche [–]. L’ecografia con tecnica power Doppler e sonde ad elevata risoluzione può rivelare la presenza di minime alterazioni morfo-strutturali e di perfusione tessutale [–] e presenta pertanto un potenziale di rilevante interesse nel monitoraggio dell’attività di malattia [–] (Figg. 6.1–6.6).
Pp. 207-210
Procedure eco-guidate
F. Martino; E. Silvestri; W. Grassi; G. Garlaschi; E. Filippucci; G. Meenagh
L’artrocentesi e la terapia loco-regionale sono procedure di comune esecuzione nella pratica clinica reumatologica. Il trattamento loco-regionale con steroidi, in particolare, costituisce una efficace alternativa all’impiego di farmaci per via sistemica e trova indicazione in diverse malattie e sindromi di interesse reumatologico [–]. Sia l’efficacia che gli effetti collaterali dell’iniezione dipendono dal corretto posizionamento dell’ago all’interno o alla periferia del “bersaglio” prescelto.
Pp. 211-213